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Un intervento esemplare

Published on number 43 of Images, Giugno 2019

La montagna di frequente è conosciuta per toponimi: Cervinia, Cortina, Zermatt, Courchevel… Queste località vivono di una identità forte e solida, cresciuta negli anni grazie a scelte amministrative ed investimenti che, unitamente alle peculiarità paesaggistiche, hanno saputo far crescere l’indotto del tessuto produttivo e conseguentemente anche quello immobiliare. È sufficiente però allontanarsi di pochi chilometri da queste realtà per accorgersi che l’efficacia di quanto sopra è limitata ad un territorio circoscritto.
Ma quante sono le borgate “satelliti” di questi centri del turismo che non hanno conosciuto quell’espansione, a tratti anche speculativa e irrispettosa, e che, nel mantenere quell’impostazione urbanistica e gli stilemi propri dei villaggi di montagna, possono costituire una nuova forma di insediamento turistico per i più attenti a valori e stili di vita tipici? È questo il caso di una minuscola frazione di Valtournenche, a pochi chilometri dal centro di Breuil-Cervinia. Qui in inverno si può uscire di casa e rientrare con gli sci ai piedi, in estate inforcare la mountain bike o calzare gli scarponcini e immergersi immediatamente nel bosco… In questa frazione molte famiglie sono residenti, pertanto il clima è quello della tranquillità di un villaggio alpino in cui i ritmi principali sono dettati dalla routine quotidiana e non dai meccanismi propri del turismo di massa che ad ogni ora del giorno e della notte ha bisogno di svago e intrattenimento. L’intervento che qui presentiamo ha interessato un edificio esistente, inserito nell’eterogenea maglia dell’edificato del villaggio, che vede la presenza di fabbricati più antichi e di altri più recenti, tutti caratterizzati dalla modestia di chi nei tempi aveva costruito per abitare. Il fabbricato è stato oggetto di un intervento di parziale demolizione e ricostruzione con ampliamento volumetrico.

Un intervento esemplare

Sulle strutture interessate dalle opere sono stati effettuati una serie di interventi che hanno impiegato le tecnologie di ultima generazione per ridurre drasticamente la vulnerabilità sismica delle opere. L’appartamento è stato sartorialmente “vestito”, in legno di larice termotrattato “Saint-Moritz”, che riveste egregiamente una stratigrafia di coibentazione che interviene sul contenimento del calore, sulla traspirabilità dell’involucro e sulla corretta gestione dei flussi dell’umidità. Il “cappello” di questo nuovo abito è costituito dalla copertura il cui tavolato riprende il rivestimento di facciata, mentre la travatura si contrappone con le eleganti sfumature dei travi in duglasia invecchiato con cigli di trattamenti naturali volti alla esaltazione delle caratteristiche del legno. Gli interni lasciano spazio ancora al legno, o forse sarebbe più corretto dire ai legni: sono infatti molteplici le essenze utilizzate: rovere termotrattato, spazzolato desaturato “Moncler” per i pavimenti e per la scala, abilmente risolta a stepponi con questo rovere in pedata e con lastre di vetro a lasciarne trasparire lo spessore.
Bardage di abete antico per le pareti, la cucina e gli arredi interni; ancora il duglasia e il larice per la copertura.

Un intervento esemplare

È la varietà dei legni che genera livelli di tonalità e trama, capaci di rendere movimentato l’ambiente, ripartito su due livelli, con zona living all’ingresso e zona notte sovrastante, senza cadere nel rischio di ottenere un mix privo di continuità. Su questo sfondo, diventa semplice e divertente intervenire con piccole macchie di materiali diversi, come il ferro per la struttura del tavolo e del camino o il Dekton, (innovativo materiale senza porosità perfetto per i piani di lavoro) per la cucina. Una realizzazione di questa tipologia rischia di rendere vano tutto il lavoro creativo se non sostenuta da un’attenta e mirata progettazione illuminotecnica: la luce, infatti, sempre di più, è l’elemento che deve nascondersi o dichiararsi con protagonismo ed eleganza, con lo scopo di realizzare tutti quegli scenari necessari alla esaltazione dei dettagli ed a rendere quel calore che insegue chi si rifugia in una casa in montagna.