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Editoriale

Published on number 42 of Images, Dicembre 2018

In montagna la luce è sempre un elemento determinante, in qualsiasi stagione, maggiormente in inverno: illumina le rocce delle vette di giorno e la notte alla sua mancanza ne conseguono fantastici giochi d’ombre. La stessa cosa avviene nelle abitazioni: al loro interno la luce naturale che si insinua dalle aperture rende scenari che la sera mutano totalmente con la luce artificiale. In questo susseguirsi infinito si inseriscono oggetti che possono essere decorativi o puramente tecnici, scelti per enfatizzare, sottolineandoli, elementi architettonici o più banalmente per rischiarare dal buio. La bellezza e la riuscita dell’aspetto illuminotecnico di un progetto sta nell’abilità di rendere godibili gli ambienti, giungendo a modulare la luce tanto quella naturale che quella artificiale unendo valore in termini di benessere.


È il gioco infinito degli equilibri della vita, non stanchiamocene mai!


Partendo dall’assunto che la perfezione non esiste, la sfida dell’illuminazione degli ambienti è uno studio in equilibrio tra materiale e immateriale: prove e ricerche puntigliose fino ad ottenere risultati che in qualche caso si rivelano stupefacenti… Tornando alla perfezione che non si raggiunge praticamente mai è bello sottolineare quanto una candela con la sua luce imperfetta possa a volte arrivare a sopperire dove “la tecnica non ubbidisce al tecnico” alla ricerca di una testarda perfezione. È il gioco infinito degli equilibri della vita, non stanchiamocene mai!

Marinella Vaula