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Editoriale

Published on number 44 of Images, Dicembre 2019

Ho bisogno di staccare, di riposare,

mi prendo una pausa vado in montagna…


Questa è una frase che di frequente ricorre, ed è proprio il fatto di “staccare” che rende l’idea: la montagna non è la città trasportata in altitudine! Si tratta di un ambiente naturale completamente differente con le sue peculiarità e le sue tante asperità.
La montagna è un concetto, un mix tra avventura, colori, sapori, natura, paesaggi, opportunità di sport ed abitazioni d’eccellenza. La straordinarietà alpina è costituita di silenzi, spazi sconfinati, cielo, montagne altissime, panorami maestosi, ghiacciai, laghi e torrenti… Le abitazioni in questo contesto così apparentemente forte e inospitale sono il risultato di tutti questi componenti, con l’aggiunta dell’abilità umana: sono manufatti dell’uomo, realizzati per accogliere, per far stare bene, elementi architettonici inseriti in un ambito molto fragile, soggetto a cambiamenti repentini di temperature, di umidità, di illuminazione.

L’abitazione montana è essenzialmente un luogo dove rifugiarsi, dove rilassarsi in una situazione confortevole grazie alla giusta alchimia tra silenzio, colori, riflessi, e soprattutto materiali. La qualità della costruzione è prodotta dall’utilizzo di elementi costruttivi congruenti con il luogo: “rigore” è la parola d’ordine per un corretto approccio con il mondo alpino. Regole ben codificate, forme e materiali giocano un ruolo determinante nell’armonia delle abitazioni, insieme con una gamma di colori che richiamano la natura circostante con tutta la magia delle luci dal crepuscolo al tramonto. Interventi meno invasivi e più coerenti, il termine “rispetto” non è solo un astratto letterario ma dev’essere un modo di vivere.

Marinella Vaula