

Tendenze
Published on number 44 of Images, Dicembre 2019
La luce, intensa e libera da ostacoli, è uno degli aspetti che caratterizzano la montagna, specie alle alte quote. Basta pensare alle giornate terse quando il cielo è di un azzurro compatto ed essa invade con potenza il paesaggio alpino scolpendo i rilievi e i pendii. O alle belle giornate invernali quando, complice la neve, si crea un riverbero insostenibile che abbaglia la vista. L’architettura tradizionale era fatta di piccole aperture, compromesso più che ragionevole tra la necessità di proteggersi dal freddo e dalle intemperie e quella di garantire un minimo di illuminazione e di ricambio d’aria alle abitazioni rurali. Nelle costruzioni di oggi, invece, le moderne tecnologie costruttive consentono di realizzare ampie superfici continue vetrate, ecco che il tema del rapporto tra interno ed esterno diventa oggetto di sperimentazione da parte di progettisti che elaborano particolari soluzioni. Da un lato vi è l’esigenza di regolare la luminosità nella casa attraverso delle schermature, dall’altra si utilizzano questi stessi elementi dell’involucro per creare suggestivi ambienti ricchi di toni e sfumature e per filtrare le viste sul paesaggio circostante.
Vengono di seguito presentati due interventi recenti in cui l’involucro adottato come pelle dell’edificio funge da diaframma tra l’interno e l’esterno. In entrambi i casi è stato scelto il legno, in forma di listelli o di blocchi, per creare un filtro: la cromia e la texture di questo materiale restituiscono toni caldi agli ambienti. Non è da trascurare l’effetto notturno di queste costruzioni. Con la sera il flusso luminoso si inverte e la luce artificiale degli interni filtra attraverso l’involucro traforato diffondendosi nel buio. La casa abitata si accende come una lanterna e illumina con discrezione ciò che la circonda.
Roberto Rosset ARCHITETTO