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Un meticoloso recupero

Published on number 45 of Images, Giugno 2020

L’antico “grenier” risalente al 1637 è una costruzione semplice in pietra e legno tipica dell’ambiente alpino, ed è stato acquistato con la chiara intenzione di creare un vero e proprio eremo di pace, per i momenti di relax con la famiglia e gli amici, immerso nei boschi di castagni, nel pieno rispetto della storia e della natura del luogo. La visione – si direbbe anche filosofica – è stata quella di voler dare una “seconda vita” a un edificio storico già ricco di fascino ma trovato in stato di rovina e ribatezzandolo “Casa Augusto”.

Un meticoloso recupero

L’intento è stato quello di cercare di salvare tutti i “testimoni” che si sono potuti recuperare come le pietre, gli elementi costruttivi di legno, le scale a pioli, gli scuri, avvalendosi solo di imprese, di artigiani e di fornitori locali. Allo stesso tempo non si è voluto rinunciare all’innegabile comfort che sa offrire oggi la tecnologia, come il riscaldamento a pavimento, il wifi che mantiene i contatti con il mondo e al salutare relax che si può provare in una sauna in legno di cedro. L’edificio è stato innanzitutto consolidato a partire dalle fondamenta, con l’inserimento di nuovi impalcati in legno e la ricostruzione della copertura in travi di abete e lose di pietra. Negli ambienti interni, distribuiti su tre livelli, si è in gran parte lasciata la pietra a vista e si è riutilizzato tutto il legname recuperato. In questo modo si è voluto rispettare ed enfatizzare il più possibile il carattere prettamente rurale e “primitivo” dell’edificio come valore imprescindibile da esprimere nello stesso, ora trasformato in abitazione.

Un meticoloso recupero

I vecchi listoni in abete del fienile e dei tramezzi, così come le travi di castagno, puliti e piallati, sono stati riutilizzati per creare gli arredi interni su misura e altri elementi fra cui i letti, il tavolo “fratino” della grande sala. Il larice, trattato termicamente e spazzolato, è stato invece impiegato per le doghe del parquet, nei soffitti a vista, nelle boiserie, per le scale. Per il piano della cucina e per i rivestimenti dei due bagni si è fatto uso della pietra di Luserna, disposta a lastre. La grande cappa del camino e quella della cucina, di ferro arrugginito, le rubinetterie e i corpi lampada di color bronzo, sono un esplicito riferimento ai metalli che venivano estratti in Val d’Aosta e in queste zone fin da epoche remote. In facciata sono stati ricostruiti, basandosi su vecchie fotografie e sempre con legname recuperato, i balconi e le strutture lignee come erano in origine, con le tipiche traverse orizzontali che permettevano di disporre ad asciugare le pannocchie di granoturco. Un continuo e proficuo confronto con la storia e la materialità dell’edificio ha permesso la realizzazione di un progetto studiato per soddisfare le esigenze abitative di una famiglia e delle generazioni successive