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Editoriale

Published on number 51 of Images, Giugno 2023

Il paesaggio alpino è un ecosistema fantastico, ricco di moltissime sfaccettature, che sostanzialmente si regge su un ancestrale equilibro tra natura ed esigenze legate alla vita di chi qui vi abita. La montagna si racconta anche attraverso l’edificato: tanti sono stati nel tempo gli architetti che hanno dato un loro significativo contributo a questo tema, da Edoardo Gellner (Cortina d’Ampezzo) a Carlo Mollino (Cervinia e Champoluc) e Henry Jacques Le Meme (Megève) per fare solo qualche nome…


“… Ogni realizzazione è una storia, un miracolo di creatività …”


Oggi sono numerosi i professionisti che si misurano con progettazioni in ambito montano, qui tutti i vari aspetti legati all’ambiente costringono ad affrontare situazioni estreme; il territorio alpino diventa così modello per lo sviluppo di temi legati all’innovazione tecnologica senza perdere di vista la tradizione dei materiali legati specificamente a questo mondo singolare, in cui progettare significa accettare sfide.

Ogni realizzazione è una storia, un miracolo di creatività e, fortunatamente, quasi sempre, una battaglia vinta… Il rispetto per il costruito e per le vicende dell’antropizzazione del luogo non sono solo leggende vernacolari, è importante osservare con scrupolo le scelte operate dagli antenati che non si insediavano in determinate zone perché troppo esposte a eventi naturali o a ragione ne sceglievano altre per le loro peculiarità, prima fra tutte l’abbondanza di acqua e la minore pendenza. Oggi la progettazione si è spinta verso forme e materiali avveniristici: la contemporaneità si assolve quando forme e materiali pur connotandosi nel nostro tempo rispondono a canoni di opportunità e buon senso…

Marinella Vaula